Barcellona, una splendida città da visitare

Vista panoramica della città di Barcellona
Vista panoramica della città di Barcellona

Viaggiare non è proprio nel mio DNA, ma ci sono quegli avvenimenti nella vita che ti fanno cambiare il modo di vedere le cose, semplicemente perché se uno non le vive non le dovrebbe neppure giudicare.

Fidanzato da un bel po’ con la mia compagna, decidiamo di partire per un viaggio che molto lei desiderava e che io non volevo intraprendere per una serie di motivi, inutili o giusti, ma che comunque mi facevano propendere per il non spostarmi dalla mia città.

Finalmente accontento la mia ragazza anche dopo una scommessa da me persa, quindi diciamo che sono stato “costretto” ad una partenza non voluta.

Per l’occasione staremo fuori solo due giorni, che per lei saranno una conquista e per me solo lunghissime 48 che passeranno col pensiero rivolto all’atterraggio nella mia patria.

Partiamo alla volta della Spagna.

Siamo rivolti a Barcellona, capitale spagnola di sport e di cultura, ma soprattutto, per antonomasia, città della libertà.

Il clima è bellissimo ed accogliente, non possiamo non apprezzare i bambini che giocano per strada con un pallone di cuoio e si divertono: come mi piacerebbe tornare ad essere bambino, sicuramente in un posto così bello e ricco di alternative avrei vissuto un’infanzia intensa e ricca di emozioni ed attività.

Tornando al nostro viaggio, so che visiteremo molti posti, me l’ha detto Francesca, ma non mi ha voluto svelare nessuno in anteprima.

So solo che ci sarà una sorpresa per me che sicuramente mi lascerà contento.

Molte sono le opere d’arte che incontriamo lungo il nostro percorso di Antoni Gaudì.

Come prima tappa c’è il Parco Guell dove ci imbattiamo in centinaia di turisti pronti ad immortalare la loro visita al posto, visitiamo poi la Sagrata Familia, salendo anche su una delle torri dalla quale è possibile ammirare parte del panorama della, devo ammetterlo, splendida Barcellona, ma non ditelo alla mia ragazza.

Di Gaudì abbiamo anche il piacere di visitare le due case “particolari” sia per l’esterno che per l’interno maestoso: Casa Battlò e Casa Milà.

Per continuare nella cultura abbiamo anche il piacere di poter entrare all’intero del museo dedicato a Picasso.

Prima di sera la tappa sul lungomare e d’obbligo. Come cena non potevamo che degustare piatti tipici catalani: io ho scelto la Zarzuela, preparato con molta varità di pesci, piatto unico e saporito, lei invece ha preferito la famosissima Paella.

La sera abbiamo potuto ammirare la movida tipica della zona, con molta libertà per strada, assenza di pregiudizi e soprattutto una cultura completamente differente dalla nostra ancorata all’antico bigottismo.

Musica dappertutto, discoteche aperte fino a tarda notte, tantissimi giovani in compagnia delle rispettive fidanzate che ballano e cantano in comitiva, in ogni angolo di strada è un tripudio di colori e folklore che riconcilia con la vita e permette di mettere da parte ogni tipo di problema.

In strada ci sono davvero tutti: bambini, famiglie, scolaresche provenienti da ogni parte d’Europa e che dopo tante escursioni culturali mettono da parte gli impegni “istituzionali” per tuffarsi nella movida catalana.

Il giorno seguente abbiamo visitato il quartiere Gotico assieme alla Cattedrale della Santa Croce.

Un giro in centro presso la strada più importante di Barcellona tra artisti di strada ed ambulanti che cercano di sopravvivere per poi vivere un pomeriggio all’insegna delle mie emozioni. Dopo pranzo, arriva la sorpresa.

Siamo diretti al Camp Nou, luogo di culto calcistico. Francesca mi vuole far emozionare, mi vuole far ricredere sulla bellezza del viaggiare e ci sta riuscendo in pieno.

Ho vissuto un pomeriggio di ricche emozioni nel tempio dello sport spagnolo.

Torno a casa con la consapevolezza che Barcellona è una splendida città, anche se avrò difficoltà ad ammetterlo, e con la certezza che il prossimo viaggio, ma questa volta più lungo, lo organizzo io… e presto!

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